Progetto: Riproduzione dell’opere di Theodor Pelissier e Paolo Anesi - Veduta di porto d'Anzio - Scuola secondaria di I grado

 Progetto: Riproduzione dell’opere di Theodor Pelissier e Paolo Anesi - Veduta di porto d'Anzio

Le opere realizzate assieme ai ragazzi delle seconde e terze della Scuola Superiore di primo grado dell’Istituto Comprensivo Anzio 1, descrivono vedute della città di Anzio realizzate dagli artisti Paolo Anesi (Firenze 1697 – Roma 1773) e Theodor Pellisier (Ginevra 1794 – 1863).

L’opera di Anesi, realizzata intorno al 1740 e conservata presso la Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Corsini a Roma, descrive il golfo di Anzio dominato dalla Villa Corsini-Sarsina e il forte di Nettuno sullo sfondo. La veduta è fantasiosa, poiché ai tempi il mare non arrivava fin sotto la falesia della villa, tuttavia ci descrive una suggestiva visione di come era quel territorio ancor prima della fondazione dell’antica Antium, dove gran parte del centro storico pianeggiante lo occupava il mare. I ragazzi hanno riprodotto l’opera con una grande attenzione alle note coloristiche dell’opera originale.

L’opera di Pellissier in realtà è un disegno del quale non si conosce un’eventuale riproduzione pittorica realizzata dall’artista. Il disegno fu effettuato tra gli anni 30 e 50 dell’Ottocento dal pittore svizzero e descrive la città di Anzio dell’epoca nei minimi dettagli. Lo scorcio parrebbe essere stato realizzato dal terrazzamento di Villa Albani, di cui rappresenta in primo piano gli orti e la casetta del fattore, sulla destra si osservano alcuni mucchi di carbone che sono al ridosso di una stradina che porta alla zona di carico del combustibile, al centro c’è la fontana realizzata da papa Innocenzo XII in occasione della realizzazione dell’omonimo molo, sul fondo il porto in prospettiva ove è possibile scorgere l’antica chiesa di Anzio di Sant’Antonio, e sulla destra l’arsenale per la flotta pontificia. L’opera è stata realizzata dai ragazzi con colori di fantasia e tratti tipicamente espressionisti.

Prof. Mingiacchi A.